Sostituzione Valvolare Aortica Percutanea (TAVI)
L’impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI) in inglese transcatheteraortic valve implantation, otranscatheteraortic valve replacement (TAVR), è una tecnica della cardiologia interventistica che permette l’impianto della valvola aortica con approccio percutaneoin alternativa alla sostituzione con intervento cardiochirurgico. L’accesso arterioso è generalmente per via transfemorale, seguito da quello per via trans-succlavia. Qualora vi fossero difficoltà nell’accesso arterioso, in una minoranza di casi, è possibile effettuare un impianto per via trans-apicale del ventricolo sinistroo direttamente con tecnica mininvasiva, per via trans-aorticacon incisione sulla parete aortica
Indicazioni all’impianto
L’indicazione alla metodica era pressoché riservata a quei pazienti esclusi dall’intervento di sostituzione classico per comorbidità associate ad un rischio pre-intervento di morte ad un mese o di grave deficit postoperatorio irreversibile, in una percentuale almeno del 50%. Recentemente l’indicazione alla TAVI viene estesa ad un più ampio numero di pazienti eleggibili
INTERVENTO TAVI MICK JAGGER
Mick Jagger è stato sottoposto al Presbyterian Hospital di New York a un intervento per la sostituzione di una valvola cardiaca. Per Il frontman dei Rolling Stones, 76 anni il prossimo luglio, i medici hanno scelto di evitare l’operazione a torace aperto utilizzando la tecnica mini-invasiva Tavi (impianto valvolare aortico transcatetere). Con la metodica ‘soft’, la valvola destinata a sostituire quella difettosa viene introdotta tramite catetere per via percutanea attraverso un’arteria maggiore e poi ‘spinta’ fino al cuore.
Jagger ha scoperto durante un esame di routine l’inatteso problema cardiaco, per cui gli specialisti hanno consigliato il ricovero e l’intervento.
La tecnica di cardiologia interventistica Tavi, effettuata senza anestesia generale in genere attraverso l’arteria femorale, è finita proprio negli ultimi tempi sotto i riflettori della scienza: due studi, pubblicati sul ‘New England Journal of Medicine’, ne hanno infatti dimostrato i benefici anche per i pazienti più giovani e a basso rischio, attualmente operati a cuore aperto.
L’intervento dura meno di un’ora, il recupero post-operatorio è rapido e, se non subentrano complicanze, il paziente può essere dimesso nel giro di 3-4 giorni.